Domani sarà trascorso un anno da un giorno molto importante, il giorno che mi ha fatto definire Monaco di Baviera come la città dell'amore.
Questi mesi che stiamo vivendo sarebbero dovuti essere tra i più importanti della nostra vita ma la pandemia ha letteralmente cambiato tutto; è arrivata come un uragano e ha stravolto vite, progetti, persone, cose. Troppe cose.
Ma l'amore puro è forte e resiste a tutto, proprio come l'amore per i viaggi.
Quando ho scelto di scrivere un nuovo articolo, non ho avuto dubbi: Monaco era la città giusta.
Una città meravigliosa che ho avuto modo di visitare per appena un giorno.
Il mio primo volo in aereo da sola.
In piena notte ho raggiunto l'aeroporto di Milano con un bus partito dal centro della mia amata Torino. Stavo andando a realizzare un sogno, uno dei tanti di quelli che avevo e che ho nel cassetto.
Possiamo definire Monaco la città dei promessi sposi.
Quando sono arrivata c'era il sole, poi nuvole, poi di nuovo sole.
Il tempo era decisamente variabile.
Io ero emozionata, lo sono sempre quando arrivo in una nuova città ma questa volta non è stato il viaggio in sè a darmi le emozioni più forti.
Ricordo bene il momento più bello di questo week-end: un pranzo in una piccola piazza ad assaporare un ottimo pranzo tipico. E poi il resto è gioia ed emozione pura.
Io ed L. abbiamo trascorso il pomeriggio ed il giorno seguente a camminare tra le vie del centro storico di questa città davvero splendida.
Eravamo partiti dal punto centrale: Marienplatz, la piazza principale della città su cui si affaccia anche il Neues Rathaus, ovvero il Municipio Nuovo; qui si trova una delle cose più spettacolari e più belle che abbia mai visto, infatti sulla torre con l'orologio è installato il più grande carillon della Germania, il ''Glockenspiel'' - perciò, alle 11.00 e alle 12.00 tutti in piazza a godersi lo spettacolo. All'interno della stessa piazza è possibile vedere la Colonna della Madonna, spostarsi e camminare con il naso all'insù per ammirare le strutture tipiche della città, passeggiare tra i negozi ed i locali, gustarsi un buon bretzel, un piatto di spatzle, una buonissima bratwurst e tante altre delizie ovviamente accompagnate da un contorno di crauti e da una birra fresca.
Poco lontano da Marienplatz si trova il Vecchio Municipio, risalente agli inizi del 1300, un edificio splendido assolutamente da vedere.
Per ammirare il centro della città da un punto panoramico vi consiglio di salire in cima alla Chiesa di San Pietro da dove potrete ammirare questa città in tutto il suo splendore.
Tra le altre tappe più belle vi consiglio l'imponente cattedrale Frauenkirche con i suoi campanili che raggiungono i cento metri di altezza e che nasconde fantastiche leggende, il Giardino Inglese ed il suo Monopteros - un tempio circolare neoclassico in stile greco-, lo Stadtmuseum ed infine il bellissimo giardino Hofgarten.
Poi il mio consiglio è - come sempre - quello di lasciarsi trasportare dalla bellezza del posto, girovagando un po' a caso.
Insomma, a me Monaco è rimasta nel cuore non solo per le sue meraviglie ma anche e soprattutto per le emozioni vissute che non dimenticherò mai.
Chissà quando potrò tornarci.
Chissà quale sarà la prossima meta.
S.
Prima di cominciare e di lasciarvi alla lettura voglio augurarvi un buon viaggio.
Un viaggio tra le mie emozioni e le mie scoperte.
Vi porto in Spagna.
Giorno n. 26 della mia quarantena.
Non ho voglia di parlare della grave situazione di emergenza sanitaria che attualmente c'è nel mondo.
Scrivo dopo alcuni mesi su suggerimento di una persona per me molto importanta.
Scrivo perchè ho voglia di farlo, ho voglia di condividere ma soprattutto ho voglia di viaggiare - con la mente e con il cuore.
Ho deciso di scrivere un viaggio che voglio definire "emozionale".
Voglio rivivere e condividere un po' di Spagna, fondamentalmente i tre viaggi che ho fatto in alcune città spagnole: Valencia - il primo - , Madrid - a seguire - ed infine Barcellona circa un anno fa.
Non a caso nell'ultimo mese, un po' per curiosità ed un po' per ingannare il tempo - ho deciso di seguire un corso online di spagnolo.
PARTE 1.
19 Settembre 2014.
L'inizio di un viaggio, il più importante di una lunga serie di viaggi con le persone del cuore.
Ho bei ricordi di quella breve vacanza: ero rilassata, mi ero diplomata da poco, avevo un futuro da scrivere, una vita davanti, tanta soddisfazione e tanta grinta per l'avvenire.
Affianco a me le tre persone più care - in assoluto le persone più belle che per me esistano sul pianeta.
Una partenza con il cielo sereno, cosa che poi si è rivelata essere rara per noi!
Il sole splendeva.
Ci aspettavano tre giorni di scoperta e... di kilometri, tanti, troppi, da far venire i lividi alle caviglie (fu in questa occasione che imparai a viaggiare con delle scarpe comode).
L'amicizia e la passione per la musica ci avevano portato alla scoperta di una città bellissima, in un mix tra architettura tradizionale e modernità - la Ciutat de les Arts i les Ciències, complesso architettonico progettato dall'architetto Calatrava, ne è un esempio; come dimenticare poi i colori ed i profumi del Mercato Central ma sopratutto i sapori locali come la paella ed i churros.
Infine, impossibile non ricordarsi della spiaggia, con il cielo nuvolo - ovviamente - ed il vento, forte - ovviamente (scusate la ripetizione!)
Eh si, molto bella la spiaggia così.
Nonostante questo ultimo dettaglio poco simpatico, questo viaggio potrei associarlo ad un'emozione sola: Gioia.
PARTE 2.
23 Giugno 2017.
Prossima fermata: Madrid, nella capitale e città più popolosa della Spagna.
L'unica donzella del gruppo.
Previsioni caldo, tanto ed anche all'ombra.
La musica questa volta ci aveva portato nella città del Parco del Retiro, del Museo del Prado e del Museo Nacional de Arte Reina Sofia - quest'ultimo museo ve lo consiglio per poter vedere con i vostri occhi la Guernica di Picasso ed alcune opere di Salvador Dalì (si quello delle maschere de La Casa de Papel).
Di questa città, sono sincera, ricordo poco e non perchè non mi sia piaciuta - anzi - ma semplicemente perchè forse non me la sono goduta abbastanza o perchè probabilmente non l'ho affrontata con il giusto entusiasmo.
Quello che ricordo però lo ricordo bene.
Mi ricordo l'emozione di avere davanti ai propri occhi un quadro bellissimo [mi riferisco alla Guernica] - che poi chissà perchè quando te li aspetti piccoli sono grandi e quando sono grandi te li aspetti piccoli?! Mistero! Quello che ho provato è esattamente la sensazione opposta di quella che provai quando nel 2011 vidi per la prima volta la Gioconda al museo del Louvre di Parigi (non che non mi sia piaciuta, attenzione!)
Mi ricordo la bellezza delle vie delle città, il caldo e delle ore di caos prima e dopo un evento musicale.
Cose da giovani!
Madrid potrei definirla una delle città più belle, assolutamente da rivedere.
Potrei racchiuderla in troppe emozioni: sorpresa, attesa, ansia, rimorso - queste sono alcune e di certo non spiegherò i perchè.
Bastano le fotografie per descrivere la "mia" Madrid.
PARTE 3.
1 Febbraio 2019.
Undicesimo anniversario di fidanzamento.
Un viaggio d'amore con l'amore della vita.
Fa sorridere sapere che cosa ci avrebbe riservato il destino e sapere che da lì a poco saremmo ufficialmente diventati promessi sposi - ma quella è un'altra storia, un altro viaggio, un altro stato, un'altra città ma la stessa emozione - forse no, quella è poi stata un'emozione più grande.
Avevamo acquistato un volo per Barcellona con la voglia di staccare un po' e di ritagliare del tempo per noi.
L. era già stato a Barcellona ai tempi delle superiori, io invece non avevo mai visitato questa città.
Era inverno ma il clima stava cambiando e la primavera era sempre più vicina.
Quella mattina eravamo appena atterrati nella capitale della Catalunya (o Cataluña).
Di questa città ricordo la stravaganza e la particolarità di alcuni luoghi ed edifici: la casa di Gaudì, il Parc Guell ed il palazzo interno, Casa Milà o La Pedrera, Casa Vicens e le "bellissime" impalcature - concedetemi il sarcasmo - che coprivano la bellezza di Casa Batllò o la Sagrada Familia perchè, sono sicura che siano belle ma mi avrebbe fatto piacere poterlo constatare con i miei occhi senza elementi di disturbo.
Ricordo anche di quella camminata per salire verso Montjuic: eravamo partiti con il sole per arrivare e ritrovarsi poi con un tempo incerto. Quasi una tempesta. E l'ombrello ovviamente no! Quello quando serve non c'è mai. Puntualmente è nella valigia, in hotel perchè "No, oggi non piove, guarda che sole che c'è!" e poi invece...
Ricordo la Rambla, i locali.
Ricordo le persone.
Ricordo anche il padiglione Barcelona, opera dell'architetto Mies Van Der Rohe, realizzato in occasione dell'Esposizione Universale del '29. Mi ricordo lo stupore. Quell'edificio è sbalorditivo se ci sofferma a pensare all'anno di realizzazione.
Ricordo di un tramonto bellissimo.
Ricordo di essermi sentita - a tratti - in una città del Marocco (nonostante non ci fossi mai stata - ma a questo ho rimediato nel mese seguente).
Barcellona è stata, ed è, allegria, gioia ma soprattutto è stato amore.
Grazie a chiunque leggerà queste mie parole e grazie ai miei compagni di viaggio.
Il grazie più grande va a te mia cara S. per avermi spinta a viaggiare pur restando a casa.
Spero sia stato un viaggio emozionale anche per voi lettori!
A presto.
S.