Viaggiare è in assoluto una delle mie passioni più grandi; durante questa quarantena, non potendo viaggiare, mi sono riavvicinata alla scrittura e ho riscoperto la bellezza di scrivere, ma scrivere con il cuore, di getto, quasi senza pensare.
Ho imparato a vivere e a riguardare i ricordi con occhi diversi.
Mi sono resa conto che un viaggio, anche quello più breve e "banale", ti cambia e ti lascia dentro un vero tesoro e, quando dopo tempo, provi a riviverlo, ti dà nuove sensazioni, alcune piacevoli, altre meno. Sono stata a Cervo la scorsa estate - non era la prima volta che ci andavo, ormai ho perso il conto delle volte. Ci vado ogni volta che mi trovo in Liguria nella zona del dianese; da Torino è comodo ed abbastanza veloce da raggiungere.
E' un luogo così piccolo ma così bello.
Credo che con il tempo sia diventato anche un po' speciale.
Se provo a rivivere quei giorni, respiro leggerezza, perchè Cervo è così. Cervo è una piccola terrazza, una tavolozza di colori, che si affaccia sul mare. I colori sono emozioni positive che ti circondano, il mare di fronte è libertà, spensieratezza, leggerezza, rinascita; è un piccolo posto sicuro che fa bene agli occhi, al cuore e all'anima. Ti guardi intorno e ti senti bene e vorresti rimanere lì per sempre. Io, per esempio - lo dico da amante della montagna - ora vorrei essere lì, in una di quelle piccole case colorate, seduta alla mia finestra a guardare il mare e scrivere con della buona musica di sottofondo - un po' come ora, solo che adesso sono sul divano e la mia finestra ha la vista sull'interno cortile di una città che normalmente è fatta di caos.
Cervo è un luogo bellissimo che consiglio di visitare ad inizio o a fine estate, nel tardo pomeriggio per poter passeggiare tra le piccole vie e poi godersi il panorama all'ora del tramonto ai piedi della chiesa di San Giovani Battista - una meravigliosa chiesa in stile barocco che venne costruita tra il 1600 ed il 1800 - e vi posso garantire che la vista ripagherà la salita fatta per arrivare a vederla. Appena lì vicino potrete ammirare anche il castello dei Clavesana all'interno del quale potrete visitare il Museo etnografico del Ponente Ligure. Passeggiando tra le vie infine, cercate l'Oratorio di S.Caterina d'Alessandria, molto bello dal punto di vista architettonico - noi siamo stati fortunati perchè in occasione della nostra visita c'era un bellissimo concerto di pianoforte (che io adoro). Poi, come tutti i piccolo borghi d'Italia, anche a Cervo potrete scoprire piccole botteghe dove acquistare prodotti locali, dall'olio extravergine di oliva al vino bianco - come il Pigato e il Vermentino (e qui mi fermo, perchè io non sono esperta di vino, anzi... in realtà nemmeno lo bevo. Lo ammetto, è chiaro, questa info l'ho letta documentandomi sulle specialità locali. Non voglio mica fare la tuttologa). Vi lascio alcune foto che ho scattato l'ultima volta che ci sono stata e poi, se vi piace, appena questa brutta situazione sarà passata e potremo tornare a viaggiare, andateci - datemi retta.
Ah, andateci con le scarpe comode, mi raccomando!
"Allontanatami ancora un poco dalla stazione, arrivai a una strada, che da un solo lato era fiancheggiata da vecchie case, e dall'altro costeggiava un precipizio.
In quel precipizio è Matera".
Così la sorella di Carlo Levi descrisse la città.
Matera, capitale Europea della Cultura del duemiladiciannove.
Visitare Matera è un qualcosa di particolare, di unico e incredibilmente suggestivo.
Unica nel suo genere, passeggiando all'interno della città sembra che, passo dopo passo, si torni sempre più indietro nel tempo.
Le sue abitazioni, i suoi vicoletti bianchi, le sue strade terribilmente scivolose ma così piacevoli da calpestare a piedi nudi, il sole che mette in risalto i suoi colori.
Questa città è magia pura.
Quando vi dicono che è un piccolo presepe, credeteci perchè lo è per davvero.
Abbiamo visitato Matera in pieno agosto, un po' di caos si, ma nonostante ciò si respirava l'aria di pace e tranquillità e si poteva percepire il profumo della vita che scorre a passo lento.
Camminare circondati da tutto questo splendore è davvero un piacere per gli occhi e per il cuore.
Un piccolo angolo di pace e di meravigliosa architettura situata a circa 400 metri sul livello del mare, al confine tra l'altopiano delle Murge e la fossa Bradanica.
Il suo punto principale è la Chiesa di Santa Maria de Idris, situata al centro del Sasso Caveoso, dal quale è possibile ammirare uno splendido panorama sui Sassi.
Il consiglio che mi sento di dare è quello di perdervi tra le vie, lasciandovi guidare dagli occhi e dal cuore, curiosi come dei bambini spensierati.