Sono trascorsi tre anni da questo bellissimo viaggio on the road in Francia. Era agosto ed eravamo ancora accompagnati dal nostro mitico fuoristrada, un vecchio Suzuki Samurai del '96. Ricordo che in alcuni momenti i viaggi in macchina sembravano infiniti ma il senso di gioia e di libertà, portavano via tutte le difficoltà che un viaggio comporta. Le vacanze stavano finalmente avendo inizio e davanti a noi avevamo dieci giorni di vacanza, di cose belle e di nuove scoperte. L., con il suo solito impegno, aveva programmato questo viaggio durante l'inverno - tra i due, io sono quella che i viaggi preferisce raccontarli piuttosto che organizzarli - tutto era pronto; l'itinerario prevedeva cinque tappe studiate in modo tale da riuscire a vedere i luoghi di principale interesse.
Il viaggio aveva inizio ad Embrun, per poi proseguire nei giorni successivi percorrendo le strade della Provenza ed arrivando infine nella regione della Camargue.
Lo confesso, questo articolo mi ha messa un po' in difficoltà, in primis nella selezione delle fotografie - considerando che ne avevo circa un migliaio - ed in seguito nella stesura del testo. Questa è stata in assoluto una delle vacanze più belle e dover fare selezione non è facile. Esiste sempre quella piccola paura di tralasciare qualche dettaglio importante.
Vorrei potervi raccontare tutta la bellezza dei luoghi visitati ma la verità è che è impossibile perchè bisogna viverli per capirli ed apprezzarli; io però comunque ci provo e vi lascio qualche fotografia, sperando di potervi far viaggiare un po' con la mente e con il cuore in questo ennesimo giorno a casa.
Siate clementi.
Regola numero uno: quello che succede a Manosque, resta a Manosque - e qui, mi spiace, ma non posso raccontarvi nulla ma sicuramente in questo luogo ho il ricordo del tramonto più bello e "divertente" di sempre. In ogni caso, procediamo per ordine. Dodici agosto, il sole era alto ed io ed L. eravamo super carichi - di entusiasmo e di bagagli. Dopo circa un paio d'ore salutavamo il caos e la frenesia della città, attraversavamo il colle del Monginevro e poi, eccolo lì, il lago di Serre-Poncon (chiedo venia ma la cediglia non la so fare). Davanti a noi la meraviglia verde blu di uno splendido lago artificiale. La vacanza era ufficialmente iniziata.
Macinavamo chilometri curiosi di scoprire e di fotografare, eravamo felici ed io morivo dalla voglia di arrivare in Provenza e fu lì che ci trovammo a Sisteron, nella cosiddetta "porta della Provenza". Semplice ma così bella e grande. Ammiravo il paesaggio fuori dal finestrino, cantavamo e ridevamo, ogni tanto ci fermavamo a scattare qualche fotografia alle bellezze che incontravamo strada facendo - Les Penitents, per esempio, sono solo una delle tante meraviglie; delle splendide falesie con la vaga forma di monaci incappucciati (questo lo dicono i francesi, io onestamente non ne sono convinta).
Chilometro dopo chilometro, il primo giorno era andato via.
Eravamo in Provenza, più precisamente a Valensole, un piccolo villaggio dove fare una piacevole sosta ed entrare a curiosare i tanti negozietti dove poter acquistare prodotti artigianali a base di lavanda. Nel tragitto si incontrano distese immense dipinte di blu-viola - se ovviamente andate nel periodo giusto. Mica come noi!
Non lontano da questo paradiso, c'è un altro luogo incantevole: il Canyon del Verdon, la gola più grande e più profonda d'Europa; si tratta di una voragine a V che taglia la roccia calcarea delle Prealpi per una porzione lunga circa 21km. Credetemi, è uno spettacolo della natura.
Sono sincera, tra tutte le tappe questa è quella che ho preferito di meno.
Attenzione! Questa zona costiera è molto bella ma sono dell'idea che esistano luoghi più affini a noi rispetto ad altri; esistono i luoghi di cui ti innamori, esistono i luoghi che non vorresti più lasciare. Per esempio, in questa tappa, c'è stato un posto particolare che spesso mi manca. Si trova nel parco nazionale delle Calanque, più precisamente quelle di Port Pin, poco fuori dalla città di Cassis. Ho una foto, con i piedi a penzoloni, e sotto di me un piccolo dirupo e poi un'immensa distesa di blu. Una lingua di mare abbracciata da queste rocce immense.
Ricordo la voglia immensa di tuffarmi - ma al tempo, ahimè, non ero ancora molto pratica con il nuoto. Ricordo la voglia di volermi sentire avvolta da quell'acqua con un colore così intenso.
Guardavo le persone tuffarsi e fare immersioni e caspita come le invidiavo.
Ecco, quello è l'unico posto di cui mi sono innamorata in questa tappa.
Consiglio comunque di visitare l'isola di Porquerolles, facilmente raggiungibile in battello dalla città di Hyères e di trascorrere una serata nella città di Marsiglia; noi siamo arrivati in tempo per il tramonto ed è davvero bello vedere gli ultimi raggi di sole che illuminano la cattedrale in stile neo-bizantino La Major, a due passi dal porto della città.
La regione della Camargue è sicuramente una delle più belle di tutta la Francia. Un luogo ideale per chi, come me ed L., ama la natura selvaggia.
Il parco naturale, caratterizzato da terra, lagune e mare, è un'importante area protetta situata sul delta del fiume Rodano.
Percorrere la D570 in auto è semplice ma, in estate, armatevi di anti-zanzare. Altrettanto facile è incrociare durante il tragitto stormi di fenicotteri rosa e mandrie di tori neri e di cavalli bianchi selvaggi che pascolano ai margini delle lagune. Entrare in contatto con una natura così selvaggia è veramente magnifico, regala un senso di libertà e di benessere.
Ho amato i paesaggi del luogo e le distese immense tinte di un rosa-rosso intenso delle Saline du Midì.
Se viaggiate con i bambini o se siete appassionati di fotografia naturalistica, questa zona è imperdibile, così come lo è il Parco Ornitologico di Pont De Gau, all'interno del quale, percorrendo sentieri tra le lagune, potrete avvistare diverse specie di uccelli.
La sera, per concludere in bellezza la giornata, potete godervi un po' di relax e passeggiare tra le vie di Arles, splendida città con prestigiosi monumenti romani.
Dopo dieci giorni di meraviglie, la nostra vacanza stava per giungere al termine.
L'ultimo giorno di questo splendido viaggio lo abbiamo dedicato ad una rapida passeggiata alla città di Avignone per ammirare il Palazzo dei Papi- patrimonio mondiale dell'umanità dell'Unesco -, per poi spostarci a Gordes a visitare l'abbazia di Senanque e, tecnicamente, avremmo dovuto dedicare gran parte del tempo per un'escursione al parco del Luberon, all'interno del quale si trovano le cosiddette Colorado Provencal, delle vecchie cave di ocra.; ovviamente, fortunati come sempre, ciò non è stato possibile perchè il parco era chiuso per elevato rischio incendi - molto frequente in questa zona - e di conseguenza abbiamo potuto ammirare e scattare solo poche foto lungo il percorso di rientro.
Scusate se mi sono dilungata e grazie per chi ha dedicato del tempo per leggermi.
Al prossimo viaggio.
S.