top of page
  • Immagine del redattorestefaniaemozionidirilievo

Marocco: tra siti archeologici, medine labirintiche e perle blu.

Marocco, porta di accesso dell'Africa.

E' trascorso ormai poco più di un anno dal nostro viaggio in questo meraviglioso paese. Un luogo che mi ha piacevolmente colpita e che mi è rimasto nel cuore.

Quattro giorni trascorsi tra colori, profumi e paesaggi inaspettati.


Il nostro viaggio è iniziato in un tranquillo venerdì mattina, dopo giorni di caos e agitazione - ebbene, il mio passaporto tardava ad arrivare e ho rischiato di non riuscire a partire. Sono sempre la solita fortunata!

Un paio di ore di volo, da Torino a Fès.

E' in questa piccola e labirintica città santa che abbiamo pernottato per tre notti; un piccolo riad - tipica architettura marocchina - dai colori e dalle forme tradizionali [su Booking lo trovate come Dar Al Madina Al Kadima].


La prima tappa del nostro itinerario di viaggio prevedeva una visita ai resti della vecchia città di Volubilis, rasa al suolo nel 1755 e che oggi è un importante sito archelogico romano, patrimonio dell'UNESCO dal '97.

Ricordo il mio stupore durante il tragitto, in macchina con una guida locale ad ascoltare musica marocchina alternata a canzoni di Eros Ramazzotti.

Fuori dal finestrino distese immense di prati che sfumavano dal giallo al verde, unendosi in lontananza con uno splendido cielo azzurro. Di tanto in tanto incrociavamo qualche asino per la strada o qualche persona del posto che percorreva la strada sotto un sole caldo e secco diretta non si sa bene dove.

Ricordo il lungo viaggio.

Uno splendido lago faceva da sfondo durante una breve sosta, qui un commerciante locale vendeva generi alimentari, cesti e cappelli. Era tutto così inaspettato. Arrivati a Volubilis, per un attimo ricordo di essermi sentita a casa, in Italia, tra le colline toscane ed una piccola Roma antica in miniatura e vedendo le foto potrete capirne il motivo.

Inutile dire che anche il viaggio di ritorno è stato altrettanto lungo, accompagnato da uno splendido tramonto e poi è calato il buio.


Parentesi.

Vi prego, quando andate in viaggio, ricordatevi dei fusi orari e se andate in Marocco ricordatevi che all'alba c'è il primo richiamo alla preghiera.

Giusto così, per ricordarvelo e perchè voi non siate costretti a prendervi un colpo!

Chiusa parentesi.


La nostra seconda tappa ci ha portato nella perla blu del Marocco, la città di Chefchaouen, così chiamata per la tipica colorazione delle case.

Immaginate un groviglio di piccole viuzze e casette blu nelle diverse sfumature.

Una meraviglia.

Potrete perdervi tra botteghe con prodotti della tradizione, colori, profumi e persone.

La sensazione sarà quella di essere in un mondo a sé, lontani dalla realtà. Sapete, faccio fatica a raccontare la bellezza della città, descriverla non è semplice e preferisco mostrarvi alcune fotografie che ho scattato durante il viaggio.


Giungiamo alla terza ed ultima tappa di questo incantevole viaggio.

Fès o Fèz.

Una città santa situata a circa trecentocinquanta metri sul livello del mare, capoluogo della regione di Fes-Meknas; è una delle quattro città imperiali. La città vecchia è considerata una delle più attraenti del mondo islamico per i suoi mercati, i suoi monumenti e le sue moschee e per l'importantissima ed antica università.

La parte più bella, a mio avviso, è stata la Medina della città - qui vi consiglio di avventurarvi con una guida locale esperta; noi ne abbiamo prenotata una online e siamo stati molto fortunati perchè il nostro accompagnatore parlava molto bene la lingua italiana, è stato disponibile e ha reso il nostro tour molto piacevole.

Durante il percorso incontrerete spesso asini che trasportano rifiuti o merci. Non spaventatevi è tutto normale qui.

Le strade sono strette, intrecciate in un grande labirinto all'interno del quale si trovano innumerevoli mercati di prodotti di generi alimentari, tessili, gioielli e articoli in pelle - il tutto diviso per settori.

A proposito di pelle, consiglio assolutamente di visitare le concerie e qui, sperate di non avere un buon olfatto perchè sarete pervasi da un forte odore poco gradevole ma sicuramente memorabile.

Il nostro accompagnatore ci ha portati proprio all'interno delle concerie, spiegandoci come avviene la lavorazione delle pelli - dalla materia prima al prodotto finito, che poi viene lavorato dagli artigiani per poi essere esportato in tutto il mondo e venduto soprattutto ad aziende di articoli di pelletteria.

Queste concerie sono tra le più antiche del paese e qui la pelle viene lavorata sempre allo stesso modo, come da tradizione, già dal Medioevo. Vengono trattate pelli di capra, pecora, cammello e tante altre varietà; la lavorazione avviene in grandi vasche di argilla, unite in una sorta di nido d'ape, all'interno delle quali lavorano gli uomini addetti.

Le pelli vengono in prima battuta immerse in delle vasche con acqua, sale, calce ed urina di vacca, così da poterle ammorbidire; in seguito vengono grattate e messe insieme ad acqua e sterco di piccione, per poi poter passare alla fase di tintura con colorazioni naturali ed infine poter essere stese al sole per l'asciugatura.

Insomma, dopo questa breve descrizione, capirete il perchè del forte odore.


Ah, attenzione a non cadere all'interno delle vasche. Potrebbe essere poco gradevole!


Un'altra tappa consigliata è quella all'università più antica del mondo, poi potrete vedere numerose moschee, la Rainbow Street e concludere con una vista panoramica della città salendo alle Tombe Merenidi, in cima alla collina.



Mi sento di consigliare questo viaggio che a me ha lasciato moltissimo - se, possibile meglio fermarsi un paio di giorni in più per fare anche alcune escursioni nei dintorni.


Ho scoperto un Marocco ricco di meraviglie e di ottimi sapori.

Assolutamente da rivedere!


A presto.

S.

bottom of page